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dai GIORNALI di OGGISegreto bancario: in Svizzera, Austria e Lussemburgo norme meno rigide Non viene eliminato del tutto, ma solo nel caso di "sospetti giustificati e concreti" 2009-03-13 |
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CORRIERE della SERA
per l'articolo completo vai al sito http://www.corriere.it2009-03-13 Segreto bancario: in Svizzera, Austria e Lussemburgo norme meno rigide Non viene eliminato del tutto, ma solo nel caso di "sospetti giustificati e concreti" GINEVRA - Norme meno rigide in Svizzera, Austria e Lussemburgo del segreto bancario per evitare di essere inseriti nella "lista nera" dei paradisi fiscali, per i quali l'Ue vuole applicare sanzioni. La decisione di queste tre nazioni avviene dopo quelle annunciate di Liechtenstein, Andorra e Belgio. SVIZZERA - Il governo elvetico ha deciso di allentare le condizioni per lo scambio di informazioni conformemente alle regole dell'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). La Svizzera vuole semplificare questa procedura in caso di sospetti "concreti". In particolare il governo elvetico darà informazioni in casi specifici su richiesta di altri governi. AUSTRIA - L’Austria accetterà di rinunciare al segreto bancario, ma solo caso per caso in presenza di "sospetti giustificati", ha annunciato il ministro della Finanze, Josef Pröll. "In seguito a un chiarimento con l’Ocse, l’Austria accetterà di fornire informazioni bancarie in presenza di sospetti fondati e argomentati, anche in assenza di un procedimento penale", ha detto Pröll. "Non modifichiamo la nostra legislazione e non è in questione un accesso sistematico e diritto ai dati bancari".
13 marzo 2009 |
REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito http://www.repubblica.it/2009-03-13 I tre Paesi europei aderiscono alle norme Ocse in caso di "sospetti giustificati" In particolare scambieranno informazioni in casi specifici su richiesta di altri governi Anche Svizzera, Belgio e Austria allentano il segreto bancario BERNA - Dopo Liechtenstein, Andorra, Belgio, anche Austria, Svizzera e Lussemburgo cedono alle pressioni internazionali e allentano i vincoli sul segreto bancario. "Non proteggerà più i reati fiscali", hanno annunciato le autorità elvetiche adeguandosi alle decisioni prese dai Paesi vicini e accettando di aderire alle norme dell'Ocse per non finire sulla lista nera delle "oasi fiscali", non disposte a collaborare. L'Austria ha accettato di rinunciare al segreto bancario, ma solo caso per caso in presenza di "sospetti fondati e argomentati di reati fiscali, anche in assenza di un procedimento penale" così come il Lussemburgo, che ha accettato di scambiare informazioni con altri Paesi nell'ambito di indagini fiscali. Sulla stessa linea la Svizzera che vuole semplificare la procedura in caso di sospetti "concreti" e ha annunciato che renderà più flessibile le condizioni per lo scambio di informazioni fiscali in linea con gli standard dell'Ocse. Le autorità elvetiche, in ogni caso, tengono a precisare che "non verrà meno il segreto bancario e non ci sarà nessuna trasmissione automatica dei dati. La sfera privata dei clienti continuerà a essere protetta da ingerenze esterne ingiustificate". Le decisioni prese in quelli che sono definiti "paradisi fiscali" (nelle ultime settimane hanno aderito anche Singapore, Hong Kong, Isola di Man e Isole Caiman) sono state salutate dall'Ocse come "reali progressi". In una nota il segretario generale Angel Gurria afferma che "le iniziative prese da un certo numero di piazze finanziarie hanno dato un impulso positivo agli sforzi intrapresi per promuovere la trasparenza e lo scambio di informazioni fiscali". "Se molte giurisdizioni mantengono ancora delle disposizioni che impediscono loro di aiutare le autorità estere nelle indagini fiscali - sottolinea Gurria - le misure e le dichiarazioni recenti di alcuni di questi Stati dimostrano che reali progressi si stanno compiendo". Il segretario generale dell'Ocse, in particolare, rileva che "la soppressione dell'uso abusivo delle disposizioni in materia di segreto bancario, che facilitano l'evasione fiscale, si integra in un orientamento più generale che punta a risanare uno degli aspetti più oscuri dell'economia globalizzata". (13 marzo 2009)
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L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito http://www.unita.it2009-03-13
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il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito http://www.ilsole24ore.com2009-03-13 Segreto bancario, Lussemburgo e Svizzera allentano le regole 13 marzo 2009 L'ASTERISCO / Paradisi fiscali, ora sono sotto assedio Andorra e Liechtenstein pronti a togliere il "segreto" I governi di Svizzera e Lussemburgo hanno deciso allentare le norme che regolano il segreto bancario. L'esecutivo elvetico infatti accoglierà le normative Ocse per lo scambio di informazioni. E così si potranno semplificare le procedure in caso di sospetti "concreti" di frode, ha riferito l'agenzia di stampa svizzera Ats. Scelta più netta da parte del Lussemburgo. Il ministro del Tesoro e del Budget, Luc Frieden ha dichiarato di essere pronto a eliminare il segreto bancario, accettando di scambiare informazioni con altri paesi nel caso ci sia l'ipotesi di frode fiscale. L'Ocse ha accolto con soddisfazione i "reali progressi" in diversi Paesi dove viene applicato il segreto bancario, con la modifica l'opacità della loro legislazione e la disponibilità a cooperare in materia di indagini fiscali. "Le iniziative intraprese da un certo numero di finanziarie - ha il segretario generale sottolineato Angel Gurria - hanno dato un impulso positivo agli sforzi di promuovere la trasparenza e lo scambio di informazioni fiscali". 13 marzo 2009
Andorra e Liechtenstein pronti a togliere il "segreto" di Lino Terlizzi commenti - |Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci 13 Marzo 2009
Ginevra - L'offensiva internazionale contro i paradisi fiscali e il segreto bancario comincia a dare i primi frutti. Il Liechtenstein ieri ha annunciato la volontà di recepire gli standard di trasparenza fiscale dell'Ocse, rinunciando così a difendere il segreto bancario che vige nel principato. Anche Andorra ha capitolato (il segreto bancario sarà abolito entro la fine del 2009), mentre il Belgio si è detto pronto ad aderire allo scambio internazionale di informazioni fiscali a partire dal 2010. La Svizzera, principale piazza di gestione di capitali internazionali, continua invece a difendere il segreto bancario, ma è disposta a trattare su alcuni aspetti. Il Governo di Berna si riunisce oggi e potrebbe annunciare la direzione di marcia possibile per nuovi negoziati con Usa ed Ue. Il ministro elvetico delle Finanze, Hans-Rudolf Merz, ieri non ha voluto commentare la decisione del Liechtenstein, ma ha ammesso che "la posizione della Svizzera potrebbe essere più difficile". Le reazioni a catena sono state innescate soprattutto dalla scadenza del 2 aprile, data in cui si terrà a Londra il G20. In vista di questo vertice, il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel hanno ribadito la necessità di discutere di "meccanismi di sanzioni" per i cosiddetti paradisi fiscali. L'Ocse dovrebbe far avere al G20 una lista nera aggiornata dei Paesi che ritiene "non cooperativi" dal punto di vista fiscale. Attualmente la lista comprende tre Stati europei: Liechtenstein, Andorra, Monaco (che ieri non si è espresso). Nei giorni scorsi indiscrezioni di stampa in Europa hanno però indicato la possibilità che della nuova lista possano far parte tra gli altri anche Svizzera, Austria, Lussemburgo, Hong Kong, Singapore. La conferenza stampa di ieri del principe ereditario Alois von und zu Liechtenstein, a Vaduz, ha introdotto un elemento nuovo. "È arrivato il momento di adattare il nostro sistema di assistenza giudiziaria ed amministrativa nel campo della fiscalità", ha detto il principe. Dopo esser stato attaccato duramente dalla Germania per un clamoroso affaire di evasione fiscale e dopo aver siglato nei mesi scorsi con gli Usa un accordo che prevede la collaborazione non solo sulla frode, ma anche sulla "sottrazione" fiscale, il Principato ora afferma il riconoscimento dei criteri Ocse sulle informazioni fiscali. Vaduz è per accordi bilaterali su questo terreno: oggi iniziano colloqui con la Germania, in aprile vi saranno negoziati con la Gran Bretagna. Certo, bisognerà vedere cosa significherà concretamente il nuovo corso del Principato alpino, al di là dell'obiettivo immediato di uscire dalla lista nera Ocse, lista che può avere un costo politico ed anche economico, in termini di fuga di capitali spaventati da un contrasto aspro con le potenze del G20. Le affermazioni di Vaduz lasciano intravedere chiaramente una collaborazione anche sul piano dell'evasione fiscale, non solo della frode. Ma al tempo stesso il Principato dice che il segreto bancario ci sarà ancora e che la sua piazza finanziaria sarà difesa. Un nodo che andrà sciolto. Se nel Liechtenstein si gestiscono patrimoni per 165 miliardi di dollari, in Svizzera se ne gestiscono ben di più ed è qui che si giocherà quindi ancora una volta la battaglia principale. Secondo le stime del Boston Consulting Group, la Confederazione gestisce il 27% dei patrimoni internazionali off shore, cioè circa 2mila miliardi di dollari, a cui si aggiungono poi i capitali on shore. La distinzione tra evasione, infrazione amministrativa che non fa cadere il segreto bancario, e frode fiscale, che invece lo fa cadere, è la chiave di volta anche delle norme elvetiche. Sinora Berna è riuscita a difendere questa distinzione, anche grazie all'accordo sulla tassazione del risparmio siglato con la Ue, che mantiene il segreto bancario in Svizzera, Austria, Lussemburgo in cambio di una euroritenuta. Ma la nuova offensiva della Ue e degli Usa, che tra l'altro hanno accusato Ubs, la maggior banca elvetica di eesere complice per l'evasione o la frode di clienti americani, sta mettendo a dura prova la linea di Berna. 13 Marzo 2009 |
per l'articolo completo vai al sito 2009-02-01 http://www.avvenire.it http://www.lastampa.it/redazione/default.asp http://www.italysoft.com/news/famiglia-cristiana.html http://www.italysoft.com/news/il-punto-informatico.html
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per l'articolo completo vai al sito 2009-02-01 http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_homepage_03.php?IDCategoria=1 http://www.ilgiornale.it/ http://www.vatican.va/news_services/or/home_ita.html
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per l'articolo completo vai al sito 2009-02-01 http://www.europaquotidiano.it/site/engine.asp http://www.gazzetta.it/ http://www.corrieredellosport.it/ http://www.wallstreetitalia.com/ |
per l'articolo completo vai al sito 2009-02-01 http://www.panorama.it/ http://espresso.repubblica.it/ http://www.sorrisi.com/sorrisi/home/index.jsp http://www.sanpaolo.org/fc/default.htm |
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